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si Principj dell’Autore. Se fosse vero che le somme, che ripartitamente si pagano all’Erario, fossero altrettante somme sottratte per un tempo sensibile alla massa circolante, tutta la massa circolante diminuita sarebbe costretta a supplire a que’ medesimi contratti, a cui una massa maggiore suppliva prima dell’esazione. Dunque necessariamente si dovrebbe aumentare la rapidità del movimento della circolazione, e dovrà dal danaro ammassato scaturirne nella circolazione altrettanto, quanto nel tributo se ne sottrae, frattanto che sopravvenendo le spese, che si fanno e dal Sovrano, e da tutti quelli che da lui sono salariati, si aumenterà la massa circolante, e per conseguenza il numero de’ contratti. Che poi aumenti l’Industria, si vede in primo luogo essere una conseguenza dell’accresciuta circolazione. In secondo luogo considerando quante beneficenze si spandono da un Erario bene amministrato nelle Società colte, non è necessario a verun Europeo di uscire dalla propria Nazione per riconoscere questa verità. Coi tributi si stendono le strade Reali, che facilitano e condensano sempre più gli utili Commercj; coi tributi si dirigono e frenano le acque o inutili, o rovinose in canali, che diminuiscono le spese dei trasporti; coi tributi si corredano le forze maritime, e terrestri. Le manifatture di lana, di cuojo, di canape e d’ogni specie, Opere di legni, di pietre, lavori di metalli ricevono dai tributi, per quest’oggetto, un alimento sempre nuovo e sempre rinascente. Coi tributi si pre-


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