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dele fra gli uomini che disonorasse ii Trono di Augusto osò proporre al Senato di Roma.

Sempre sarà più innocuo il tributo, quanto più celeremente passerà dalle mani del contribuente all’erario, e da questo agli stipendiati, o alle opere pubbliche; poichè allora sebbene siasi dato un moto forzoso a una parte della merce circolante, ella però ritornerà nella contrattazione col minore intervallo possibile a moltiplicare i contratti, e tanto più sarà innocuo il tributo, quando si distribuisca sul luogo medesimo che lo contribuisce, e quanto più si dividerà in molte mani uscendo dall’erario.


Annotazioni.

Uscendo dall’Erario. Tutto questo Paragrafo è destinato a provare, che il tributo è sempre una somma, che per un tempo si sottrae dalla circolazione, che il tributo è una diminuzione d’industria, e che perciò è piuttosto un male, ma un male necessario. A me sembra tutto il contrario; cioè che il tributo piuttosto ajuta la circolazione, che aumenta l’industria, che ben lungi di essere un mal necessario, è un bene grandissimo. Per provare, che il tributo piuttosto accresca la circolazione, basterà servirmi delli stes-


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