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ri, e diverrebbe come una servitù passiva del fondo calcolata nell’atto dell’acquisto.

Ma il ripartire tutto il peso del tributo sulla categoria dei soli possessori delle terre non mi pare esattamente cosa giusta; poichè anche i possessori delle merci son possessori, che ricevono dallo Stato una egual protezione sulla lor proprietà reale, e in conseguenza debbono egualmenre a proporzione della ricchezza portar parte del peso della pubblica tutela. Se l’annua riproduzione è il vero fondo della ricchezza nazionale, e se quest’annua riproduzione parte è formata dalle derrate e dai frutti della terra, e parte dalle manifatture, sarà indifferente che uomo sia ricco, perchè posseda le une piuttosto che le altre; e se la giustizia suggerisce di far che contribuiscano i possessori nel tributo a misura della loro ricchezza, mi pare evidente, che il possessore mercante debba portare una parte del peso appunto come il possessore terriere.

Se vorrà darsi una esenzione totale al mercante, e appoggiare il carico totalmente sul possessor terriere, resterà l’industria degli uomini rivolta più alle manifatture che non all’agricoltura, e vi sarà perico-


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