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lora paragonando l’interesse nostro coll’interesse che corre in altri Stati, avremo la misura per calcolare quale de’ due goda di maggiore felicità.


Annotazioni.

Io mi figuro che l’Autore non abbia voluto parlare che della quantità de’ Cavalli, che nutrisce in qualche Paese una mal intesa grandezza, ed un soverchio lusso di carrozze, allorchè dice che uno Stato quanto più numero di bestie alimenta, tanto minor numero d’uomini può alimentare; ed in tale supposto non converrebbe cercare nell’Agricoltura il rimedio di questo male. In caso diverso, o parlasi di quelle bestie che servono alla coltura ed ai trasporti, o parlasi di quelle che servono per dare una nuova forma ed un nuovo valore ai prodotti della terra, o finalmente di quelle che servono al vitto, la proposizione sarebbe, troppo assurda; e quando, come pare dal contesto, fosse un risultato dei Canoni d’Agricoltura stabiliti nel precedente Capitolo, questa sarebbe una nuova e convincente prova della loro insussistenza.

I prati, i pascoli, ed i Fondi Comunali non son punto un contrassegno di una men florida Agricoltura, anzi i primi sono indispensabili, e gli altri dipendono d’ordinario dal sistema e leggi, delle quali non si possono togliere gli effetti senza il concorso del legislatore; in quel-


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