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inferiormente gli scoli a benefizio de’ fondi che senza di ciò sarebbono restati infruttiferi ed incolti, e per conseguenza non meno contrarj alla salubrità del Clima. Egli è dunque da vedersi se sia meglio di avere un paese intersecato da canali, e da font d’acque correnti, che formano l’ammirazione, e l’invidia degli altri Stati, oppure di lasciar, che le acque ristagnino in grave pregiudizio non solo della salubrità dell’aria, ma della stessa riproduzione.

Il terzo Canone, che prescrive di preferire quel genere di Agricoltura, per cui si conservi alla terra la sua attività, suppone ciò che non è, cioè che in questa parte l’interesse del Proprietario possa trovarsi in opposizione con quello della Nazione; ma qual sarà mai quel Proprietario, che sia per adottare scientemente un genere di coltura, che dopo pochi anni debba rendere sterili, o di difficile riproduzione i proprj fondi?

Anche rispetto al quarto Canone il nostro Autore può riposarsi intieramente sull’interesse privato. I generi di prima necessità saranno sempre di un esito più sicuro, e più vantaggioso, e per conseguenza naturalmente preferiti a tutti gli altri più soggetti a vicende, ed a rivoluzioni. Pare che lo abbia egli stesso riconosciuto in seguito quando dice, che un Ministro politico non si curerà se sia variata, o nò la coltura; se molte materie prime delle Arti si producono; se cresca sul suolo quanto serve ai comodi della vita; poichè ciò si livella da se; ogni cosa ricercata ha


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