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possono essere terrestri le forze di chi tentasse sopra di esse una invasione; nelle nazioni, nelle quali la terra non sia per anco popolata a quel segno, a cui può naturalmente giungere, a me sembra che le Colonie cagionino un male colla loro originaria spopolazione, e un secondo male perenne coll’obbligo di mantenere troppe forze marittime. Mi pare, che non dovrebbe mai uno Stato cercare di rendersi formidabile in regioni rimote, fintanto che non sia formidabilissimo su quella porzione di globo, ove giace. Poichè quanto più stendesi la dominazione ad di fuori, tanto di forza sottraesi alla difesa interna. Dopo due o tre generazioni le Colonie perdono l’affezione all’antica loro patria, e se non si rinnovellano con sacrificj continui di popolazione, v’è pericolo che degenerino in fredde aleate di poca utilità, e che impazienti della dipendenza, talora diventino nemiche ai loro antichi Cittadini.

Le conquiste rimote portano i mali medesimi delle Colonie, e se nelle conquiste anche contigue agli Stati non si acquistano più uomini che terra, nasceranno i mali di dover di più diradare la popolazione, e render gli uomini più isolati, il che


s’è