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come si è detto, i contratti, e sempre più s’anderà moltiplicando la quantità delle merci particolari, quanto maggiore moto prenderà la circolazione della merce universale. Se si potrà conoscere la quantità della riproduzione annua, e la quantità della merce universale in circolo, si saprà la quantità del moto della circolazione, e a vicenda se due di questi elementi saranno conosciuti, se ne conoscerà il terzo.

L’uso delle manifatture d’argento, e d’oro; il denaro ammassato negli scrigni, e sottratto alla circolazione son dunque un bene, o un male per lo Stato? Rispondo, che sotto a un provido governo questo debb’esser sempre un male, essendo che nelle urgenze prestanti dello Stato non è permesso costringere un Cittadino più che l’altro a concorrervi se non sull’estimo censibile apparente di ciascuno generalmente, e così svanisce tutta l’utilità che potea sperarsi da questi tesori, i quali se in vece circolassero nella nazione, spingerebbero la riproduzione annua a maggiore ampiezza e dilaterebbero il vero e real fondo della ricchezza e forza nazionale. Quanto poi alle manifatture d’oro, e d’argento, si provvederà, anzi che con pericolose leggi son-


tua-