Pagina:Verri - Meditazioni sulla economia politica, 1771.pdf/114


110



Gl’interessi ec. In questo Articolo si sforza l’Autore con la superiore sua decisione di far vedere essere inutile opera quella di confrontare fra Nazione e Nazione, e fra Secolo e Secolo i valori de’ generi; perchè col tempo s’è variata la stima de’ metalli, e perchè per fare esattamente tal calcolo converrebbe avere il numero de’ Compratori, e de’ Venditori, che si vogliono confrontare.

Per la prima parte, tutti gli Scrittori fino al Sig. Du Pre de Saint Maur inclusive hanno calcolato quantità d’argento con una data quantità di generi: ma l’Autore dell’Opera delle Monete, e dell’Instituzione delle Zecche d’Italia nel Tom. III. dopo fatti gli adeguati di mezzo secolo sopra i generi più necessarj all’umana vita, Grano, Vino, Olio, ci ha aggiunto appunto l’elemento della proporzione fra argento, e oro, e così ne fece un giusto confronto.

Con un Paralogismo si vuol distrutta un’Opera che serve di norma ai Tribunali d’Italia, e che dovrebbe esigere dall’Autore un qualche maggiore riguardo. Il Paralogismo è di distaccare i Compratori, e Venditori dalla cosa che si contratta, o dal denaro, con cui si contratta. L’abbondanza, o scarsezza del denaro circolante forma un maggiore, o minore numero di Contraenti, il maggiore, o minore bisogno del denaro, e delle cose, cioè un maggiore, o minore prezzo di generi. Dunque il prezzo de’ generi mi proverà il pregio del metallo circolante, per conseguenza l’abbondanza, o scarsezza


di