Pagina:Verri - Meditazioni sulla economia politica, 1771.pdf/109


105

tanea utilità prevalga sopra i veri interessi dello Stato! Guai, se la fede pubblica s’oscuri! L’interesse dello Stato diventerà divergente dall’interesse d’ogni privato. La sola simulazione cuoprirà l’indifferenza con cui ogni uomo rimirerà l'unione, di cui è parte; i principj morali si annienterebbero, la nazione caderebbe nella corruzione, stato peggiore assai dell’originaria vita selvaggia, tutto andrebbe deperendo, e alla prima urgenza, in cui la pubblica sicurezza esigesse il soccorso, si cercherebbe inutilmente. Ne’ secoli passati se ne videro gli esempj in molti luoghi d’Europa, ed alle miserie d’allora siam debitori d’essersi illuminata generalmente la politica degli Stati, ed essersi universalmente riconosciuto che la confidenza, e la sicurezza nel pubblico erario sono il Patrimonio più ricco ed inesausto di ogni Sovrano.

Ridotto che siasi dai banchi pubblici l’interesse del denaro a un più basso livello, se i creditori di questi banchi formano una parte sensibile degl’imprestanti che ritrovansi nella nazione, ne accaderà che quei che ricercano a mutuo la merce universale, coll’esempio dei banchi pubblici non offriranno più l’interesse di prima, e quei


che