Pagina:Verri - Le avventure di Saffo e la Faoniade, Parigi, Molini, 1790.djvu/384

     In van, lo so, con suppliche
Io spero Amor placato:
So che cangiar non puotesi,
Ciò che ha prescritto il Fato.
     Vo’ sol, che testimonio
Sia del grand’atto illustre
Ei stesso, ch’è l’origine
Del mio dolor bilustre.
     Faon me vegga intrepida
Spiccare il salto audace:
Orror, pietà risentane
Se è di pietà capace.
     Ah! se fia mai, che l’avida
Fiamma in me resti spenta,
Sciolta ei mi veggia, ed invido
Del suo rigor si penta.
     Qual io, di crudo incendio
Provi egli ancor nel petto
Le agitatrici furie,
La rabbia ed il dispetto.
     Ma se gli Dei me vogliono
Preda d’ingiusta morte,
Trionfi pure, e ridasi
Di mia dolente sorte.