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bene di ommettere, come anche per lo stesso motivo ne ho moderato delle altre. Non nego, che queste doverose restrizioni, unite a i limiti di una traduzione rigorosa hanno di molto snervato la bellezza del testo; ma in luogo di dolermene, mi glorio più tosto di aver sagrificato alcune grazie della Greca poesia alla illibata morale della religione, in cui vivo.
Mirabile è in vero la concatenazione delle umane vicende! Chi avrebbe mai detto, che ad una principessa del Nord, legislatrice e guerriera, protettrice delle scienze e de’ sapienti, fosse riserbata la gloria dopo ventiquattro secoli di scoprire le opere d’una Greca poetessa?