Pagina:Verri - Le avventure di Saffo e la Faoniade, Parigi, Molini, 1790.djvu/264

munque avvenga, in me tu vedi un amico pietoso, siccome esperto di quelle medesime cure, delle quali hai l’animo ripieno. Ascoltava attentamente la fanciulla come cacciatore al balzo coll’arco teso, e in parte il racconto de’ mali altrui, sembrava che le rendesse meno intollerabili i suoi. Ma pure diversi, ella disse, furono i casi tuoi, perchè tu almeno fosti in apparenza, se non altro, amato, il quale se tu chiami inganno, fu però lungo tempo dolcissimo; laddove io ritrovo, per mia sventura, un labbro così verace, che neppure per pietà delle mie pene profferirebbe qualche simulata espressione. Deh non lagnarti! disse Eutichio, di questa preziosa sincerità, perchè tante sono per se medesime le illusioni di amore, che se anco vengano accresciute da volontarj inganni, diverrebbero i di lui colloquj un vile commercio di fraudolenti menzogne. Ma non è tempo che tu gusti queste verità, le quali anzi ora ti sembreranno spiacevoli, e