Pagina:Verri - Le avventure di Saffo e la Faoniade, Parigi, Molini, 1790.djvu/262

vergogna! Diròtti io con semplicità, che se da prima rimirandomi talvolta nelle fonti, mi compiaceva delle mie giovani sembianze stimandole grate, da i favorevoli effetti; allora in rimirarle mi sembravano squallide e decadute. E forse lo erano in parte, siccome consunte dalle nuove angosce; ma molto più mi sembravano tali, perchè temeva non fossero, come prima, dilettevoli a colei. Ormai però ondeggiando fra pochi e non sinceri diletti, e fra molte ed amarissime cure, scopriva ognor più instabile il possesso di un cuore, il quale si era sempre distribuito, e si distribuiva giornalmente in minutissime dramme a nuovi ospiti, convocati con soavi ufficj nello splendido albergo. Volea spesso rompere le pesantissime catene della infelice mia servitù; ma l’accorta sirena, che tiranneggiava l’amore scontento, sapeva ammaliare que’ naviganti, i quali tentavano fuggire da’ suoi lidi. Pur alla fine le ripetute infedeltà diradarono totalmente quel denso