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membra, che da se stesse hanno moto spontaneo, e questa incorporea sostanza de’ nostri pensieri, io tollerando (siccome nemico delle contese filosofiche) un così capriccioso delirio, almeno dirò che fu per certo stranissimo il caso, onde deve bastare che sia avvenuto una volta; giacchè, non senza sforzo d’infiniti sofismi, si può ridurre qualche intelletto specioso a supporlo accaduto nella infinita serie del tempo. Or dunque e nella vera e nella erronea filosofia, quando voglia essere consentanea a se medesima, dovendo riferirsi ad una sola fonte la umana prosapia, io non so come non si mantenesse un solo ereditario modo di manifestare i pensieri, nè colui che il primo introdusse strane voci ignote a’ suoi congiunti, fosse discacciato nelle selve, siccome infedele e pernicioso perturbatore del più certo sostegno dell’umana società. La qual maraviglia in me cresce osservando come introdotta in seguito la moneta per necessità del commercio, furono in ogni tempo seve-