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ho detto, perchè tu sei prescelto fra i saggi a vivere tranquillamente in quest’asilo della virtù. Tu me lo rendi gratissimo colla tua presenza, rispose Eutichio lietamente, e ti prego non credere che tante sieno le angosce dell’animo umano, onde sì raro sia quegli contento di se medesimo, perchè verrà tempo, io spero fra poco, che tu professerai più ilare filosofia. Così dicendo raccolse una rosa, e a lei porgendola soggiunse: Tu vedi che al più fragrante e bello de’ fiori la natura ha poste acute spine, così a’ più vivi contenti ella mesce amarissimi dolori; ma se non ti trattieni dal cogliere le rose, disgustata dalle spine, così non lascierai di procurarti gl’innocenti diletti della vita mortale, per quella mescolanza che abbiano di cure. Ed ella prendendo il fiore, rispose: Ospite giocondissimo, vi sono delle rose, le quali non compensano la molestia delle spine con alcuna soavità di fragranza o di colore; e forse tale è la mia vita. Volea dire di più, ma si tratten-