Pagina:Verri - Le avventure di Saffo e la Faoniade, Parigi, Molini, 1790.djvu/153

verso di quelle si accostò con lieta fronte vestita in gonna purpurea, e il seno avvolto in bianchi lini, dicendo con alito soave: Pace, pace, ospiti cortesi, vi sieno propizj questi Dei, l’impero de’ quali è benigno agli umili, ma rigoroso con gli alteri. Alle quali parole Saffo, che fino allora si era timidamente ascosa dietro il manto di Rodope, si mostrò alla divinatrice aprendo i veli, onde avea coperto il viso e il manto, che avea gettato sul capo per ripararsi dalle stille cadenti per via. Stratonica osservandola; Io credo, disse sorridendo, che non mi sia necessario, o fanciulla, l’esaminare que’ segni che la influenza degli astri abbia impressi nelle tue mani e nella tua fronte, o altro soccorso di scienza divinatoria, a penetrare la cagione che a me ti conduce, perocchè basti a ben intenderla la consueta virtù dell’intelletto umano. Ed in vero che altro può averti indotta a vincere lo spavento d’inoltrarti in questo speco tenebroso, se non se