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nuovo urto, alla tomba. Testimonj dolenti dell’inevitabile distruzione veggiamo rapidamente languire i fiori della gioventù, maturare i frutti della virilità, e quindi cadere, lasciando le reliquie della vita, come un tronco secco senza foglie e senza frutti, ricoperto di neve. Perlochè non si deve prestar fede alla scienza di quelle incantatrici, che promettono agli altri straordinarie medicine, e speranze di vita diuturna, quand’elleno dimostrano nella compassionevole deformità del loro aspetto l’insufficienza dell’arte. Ma Stratonica, benchè provetta, non aveva ceduto al tempo altro che i fiori per necessità di natura, riserbandone i frutti, di modo che mostrava una beltà matura e severa, come sogliono gli artefici rappresentare la torva Pallade, o la maestosa Giunone. Omai però sicura, che amiche erano quelle donne, non già venute a turbare gli arcani suoi, gettò il negro ammanto in cui era involta, ancor fragrante de i vapori delle arse droghe, e