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i canti di quei riti misteriosi. Quando ecco uscirono dall’angusta via, e si allargò loro d’avanti un vasto speco, in mezzo di cui Stratonica celebrava gli occulti sacrifizj. Si trattennero in disparte con timido rispetto, ma quella a loro rivolta con imperiosa voce esclamò: »Potenze temute degli abissi profondi, larve che errate nelle eterne caligini, sorgete, e periscano gli ospiti, se mal animo quì gli ha spinti»! Così dicendo rotò tre volte in larghe e veloci orbite una nera verga che impugnava nella destra, e insieme profferì non intese parole, al di cui suono risonò l’aria di ululati, e la terra muggì. Tutta si raccolse d’orrore la tremante fanciulla, aspettando che su di lei rovinasse il monte, e si spalancasse l’abisso, non potendo manifestare in gridi l’interno spavento, che le avea chiuse le fauci. Ma Rodope rivolta alla Divinatrice; Siamo, disse, sommessi alla tua potenza, e quì veniamo supplichevoli, siccome vedi, timide e sole in que-