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44 un capriccio del dottor ox.



IX.


In cui il dottor Ox ed il suo preparatore Ygene non si dicono che poche parole.


«Ebbene, Ygene?

— Ebbene, padrone, tutto è pronto, il collocamento dei tubi è compiuto.

— Finalmente! opereremo oramai in grande e sulle masse!


X.


Nel quale si vedrà come l’epidemia invadesse tutta la città e quale effetto vi producesse.


Nei mesi che seguirono, il male, invece di dissiparsi, non fece che estendersi. Dalle case private l’epidemia si sparse nelle vie; la città di Quiquendone non era più riconoscibile.

Fenomeno ancor più meraviglioso di quelli notati fino allora, non solo il regno animale, ma il regno vegetale medesimo non isfuggiva a questa influenza.

Secondo il corso ordinario delle cose, le epidemie sono speciali. Quelle che colpiscono l’uomo risparmiano gli animali; quelle che colpiscono gli animali risparmiano i vegetali. Non si vide mai un cavallo colpito dal vaiolo, nè un uomo dalla peste bovina, ed i montoni non si buscano mai la malattia delle patate. Qui invece tutte le leggi della natura parevano scompigliate. Non solamente l’indole, il temperamento, le idee degli abitanti di Quiquendone si erano modificati, ma gli animali