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XLV.


La contessa Armandi era ritornata a Firenze sin dal principio dell’inverno, e per consiglio dei medici, per obbligo di condizione, per svago, per far piacere alla figliuola, avea dovuto ricominciare a veder gente, e a farsi vedere. Così non tardò molto ad incontrare Alberti. La contessa era sempre una donna di spirito anche a 60 anni, e non avea pensato a rimettere, al pari dei denti, gli artigli che le erano cascati. Ella abbracciò Adele come la sua migliore amica, rivide Alberti come se si fossero lasciati il giorno innanzi — e gli disse anche:

— Ci vuole un bel coraggio per dirle che son proprio l’Armandi di 20 anni fa, non è vero? Gli amici che invecchiano lontani non dovrebbero rivedersi giammai. — Anche lei è cambiato, sa?