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che, aggiungendosi quello che rende la confiscazione dei beni, ascende a una gran parte della quantitá predetta nello Stato di Fiorenza, raccogliendosi il rimanente dall’altre parti e dagli altri Stati, come n’ho veduto particolar nota. Da queste gra- vezze viene eccettuata la cittá di Siena con il suo Stato, che, per esser stata esausta dalle guerre, non è stata sottoposta a tali gravami; né cava il principe di tutto quello Stato pitiche scudi ioo.ooo, come ho inteso. Non solamente è stata usata diligenza da questi principi per accrescere l’entrate, ma anco hanno posto grandissima cura nel troncare le spese; poiché, computando presidi, fabbriche, piaceri, bisogni della casa e della tavola, non si spendea piti di 600.000 scudi all’anno, ed il restante, che era di 500.000 scudi, si riponeva; onde hanno potuto dopo tante guerre e tanti travagli pagar li debiti, accumular gran quantitá d’oro e fare ricchissimo il proprio erario. È veramente diffidi cosa pe- netrare alla veritá del danaro che può esser stato accumulato da quei principi, essendo molte volte le spese nascoste e mag- giori di quello si crede, non essendo gli avanzi sempre eguali ed alterandosi secondo diversi accidenti l’entrate. Con tutto ciò, chi vorrá procedere per via di qualche fondata congettura ed anderá calcolando i tempi nei quali quello Stato non ha avuto disturbo di momento e che sono cessate le guerre, e compu- terá gli anni che s’aveva atteso a pagar i debiti, e non lascerá d’andar esaminando le spese segrete, che possono esser fatte, potrá conseguir qualche ragionevole notizia di questo particolare. [Le cose dello Stato, quanto a quello che è necessario per manutenzione di esso, sono regolate, né può un principe spender molto piú dell’altro. Ma quello in che si può eccedere sono le fabbriche, la corte, la stalla e la caccia. Il presente granduca spenderá senza dubbio in queste cose piú che non fece il fra- tello, perché la corte sará piú numerosa e piu nobile, la stalla meglio fornita, la caccia piú sontuosa, le fabbricazioni piú eser- citate. In spie han sempre speso molto questi principi: nella cittá, per osservar le azioni e le parole de’ fiorentini ; in altri luoghi, per