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a far scriver quella lettera, in nome di essa granduchessa, che le fu letta poi nell’eccellemissimo Collegio dall abbate Ab- bioso a’ 8 di giugno passato, ed a far anco la rissoluzione, che le fece dir poco prima per il medesimo Abbioso, di non voler restituir le robbe della nave Gaiana, se Vostra Serenitá non gli le dimandava in dono; accioché, col negarle cosa che avesse in sé qualche onestá, il mondo conoscesse che ella non aveva sopra Sua Altezza alcuna superioritá o dominio. Il che a me par che si verifichi con quello che mi disse un giorno la me- desima granduchessa, che, prima che io giungessi lá, il gran- duca le aveva detto che era superflua la mia andata, poiché aveva rissoluto, per salvar l’onor suo, di non si voler in alcun modo mutar da quello che aveva fatto dir a Vostra Serenitá, come è predetto, dall’abbate Abbioso; e con quello anco che ho osservato io in tutte le audienzie che ho avute, che, appro- bando Sua Altezza per bonissime le ragioni che io le dicevo, tornava sempre alla negativa rissoluta e stabilita prima, senza voler metter in considerazione ragione che le fusse detta. Onde disse essa granduchessa che poteva molto ben stare insieme che il granduca avesse pensatamente voluto dar nella predetta durezza, per salvar, come è predetto, la sua riputazione, senza però voler ponto diminuir la bona e reverente volontá sua verso questo serenissimo dominio; come disse che, se in ciò poteva passar la sua testimonianza, la ne faceva amplissimo testimonio. Poteva ben succedere che, se il granduca fosse perseverato in creder che li predetti disgusti lusserò proceduti dalla Serenitá Vostra, come le era stato dato da intendere, col tempo e colli odici, che di continuo sono fatti da chi mal volentieri vede questa bona intelligenza, si averebbe potuto intorbidar la pre- detta bona volontá. Ma io rendo grazie al signor Dio che, se in questo mio carico non ho potuto ottener compitamente tutto quello che Vostra Serenitá desiderava, ho almeno operato, fra l’altre cose, che Sua Altezza è restata delli sopradetti disgusti compitissimamente satisfatta di questa serenissima republica, si come ella stessa e quelli che lo hanno inteso dalla sua bocca me lo hanno piú volte confirmato.