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visita, per dare agli altri essempio e per suo bon animo. Uscito l’ambasciatore dall’udienza, con dissegno l’accompagnai fino al portone del palazzo, per richiederli se v’era speranza di ritardo; e mi rispose che il mare era alto e procelloso. Pure non mancai d’insinuare a’ ministri il differire; e finalmente ottenni dal segre- tario intimo che s’attenderebbero fino a domenica a mezzogiorno le publiche risposte e che si cercheranno pretesti per dilazio- nare le mosse della prima colonna; che in grazia non mi mo- strassi inteso; e che pur lui sentirebbe con piacere la partenza col publico consenso, come fortemente lo desideravano i prin- cipi. Verso il giorno poi della domenica vennero i cavalli dal Mantovano; ma, con tutto ciò, non si taccarono sotto i carriaggi che verso le 19 e mezza. Doppo di che, per il ritardo dell’e- spresso, raggionevolmente dubbitando che le risposte non fossero favorevoli, il granduca diede l’ordine della marcia della prima colonna; ed io immediate ne diedi avviso all’eccellentissimo si- gnor podestá, come di tutto, continuamente e da un’ora all’altra, diligentemente, come dovevo, gli diedi dal primo momento che entrarono i principi in questo palazzo Burri. Ero a tavola col gran ciambellano e corte, allorché mi venne lettera daH’eccellentissimo signor podestá, con cui si confirmava dall’eccellentissimo senato e doppo valido contraditorio la contu- macia dei quattordici giorni neti, anziché Talentarla. Partecipato l’avviso a’ ministri, mi risposero che anche le loro rissoluzioni eran prese e in parte giá eseguite. Doppo il pranzo, vidi il gran- duca, quale, ridendo, mi disse: — E bene, s’avési atteso il mar- tedí, che avrei guadagnato? — Risposi che la cosa era giá fatta e che non mi restava che supplicare Sua Altezza reale, come buon suddito del mio principe e come suo ossequioso servitore, di non prendersi a male quello che producono le costituzioni e le leggi dei Stati e de’ governi, ch’egli, come principe grande e riservato da Dio a cose maggiori, piú che il mio bassissimo stato e talento, doveva compatire e comprendere. Trovai il momento di parlare anche sopra questo tenore, con oggetto di radolcire, anche al segretario intimo, insinuandoli, come mio sentimento e zelo per i principi, che, per temperare