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sue dame e dal discorso immoderato di tutta la corte alta e bassa. Appena usito io fui dalPanticamera, il granduca fece chiamare il generale Lindesheim e gli diede ordine preciso di raccolgere i cavalli, giacché io avevo risposto al granduca che dall’eccellentissimo podestá, con spiacere, non si potevano accordare senza publico consenso. Si diede poi l’ordine di legare il bagaglio sopra i carriaggi, e si vide in un tratto tutta la gente bassa in facenda. Pensando però io incessantemente al modo di deviare, se fosse possibile, le forti rissoluzioni de’ principi, passai nelle camere della gronde-maitresse , e, colla confidenza ch’ella mi concedeva, gli parlai chiaro delle conseguenze di tale procedere, e la supplicai istantemente di prendersi tutto l’impegno di frastornarle. Non fu senza qualche effetto la pratica, mentre l’arciduchessa mi fece entrare negli appartamenti del- l’acennata contessa di Fuchs, e mi disse che spiaceva a lei ed al granduca esser costretti a tali deliberazioni, quando non sono portati a far spiacere ad alcuno ed essere impoliti ; ma che la Maestá dell’imperatore lo sollecitava al viaggio; non voleva am- malarsi per il freddo, incommodo e noia; e che, se le risposte di Venezia non venivano corrispondenti ai loro desidèri, il che molto gli sarebbe discaro, necessitá voleva che prendesero le loro misure. Risposi colle solite raggioni, e intanto entrò il gran- duca e si sospese il discorso. Intanto era gionto in Mantova il signor governator di Milano, conte di Thunn, e qui il signor ambasciatore principe Pio, di- chiarandosi esser venuto per ordine preciso di Cesare per servire ed ubbidire la figlia primogenita sua ed il granduca. Cercai il momento di parlare ad esso signor ambasciatore prima dell’u- dienza, che attese mezz’ora, supplicandolo d’interessarsi alla facenda per quelle conseguenze che 1 ’ Eccellenza Sua ben vedeva, ed almeno fino che tornasero le publiche risposte coll’espresso. Mi promise anche d’adoprarsi con zelo. Esso signor amba- sciatore fu fatto entrare coi rispetti della salute nell’anticamera de’ principi, dove ebbe campo di parlare co’ principi; e lo stesso granduca con diligenza andava facendo le funzioni del custode, che pure era presente: il che faceva in ogni altra occasione di