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che avevamo discorsa tante volte insieme e che io ho di sopra commemorato : operando io ancora a parte, con ogni mio po- tere, con tutti quegli serenissimi signori che, colla lor naturai ed essemplar prudenzia, volessero dissimular questo poco dis- gusto, che ragionevolmente doveranno sentire, per non aver ottenuto dal granduca quello che, con tanta onestá, desidera- vano; perché ella le giura, per quella fede che deve alla sua patria (e cosi Dio la consoli con darle un figlio maschio, per total stabilimento della sua casa, e con farle grazia di poter venir a reveder questa illustrissima cittá nel stato che la si trova, che sono le due cose che piú desidera e brama in questa vita), che, levata questa debole occasione, che ha impedito il sopra- detto negozio, il granduca è e será sempre di cosi ottima e candida mente verso questo serenissimo dominio, che le po- tranno mancar le occasioni, ma non mai la volontá di far tutto quel piú, che será in suo potere, in servizio della Serenitá Vo- stra. E soggionse che, se fusse altramente, tacerebbe; ma che, aliírmandolo, come ella lo affinila asseverantemente, alla Sere- nitá Vostra, che è suo padre e signor naturale, al qual la porta tanta reverenzia ed osservanzia, la può tenerlo per vero, si come Dio è la istessa veritá. E, avendo io corrisposto a tutti quegli offici amorevoli quanto mi parve convenirsi, mi licenziai anco da essa grandu- chessa. La qual, col valor, colla prudenzia e col gran giudicio che ha, si deporta talmente col granduca, niente abusando l’affezione straordinaria che Sua Altezza le porta, che non solo si conserva la sua grazia, ma la va anche di giorno in giorno maggiormente augumentando ; usando essa anco con ogni altra sorte di persone tanta destrezza ed amorevolezza, facendo, sem- pre che può, piacer e servizi a tutti, e mai male o dispiacer ad alcuno, che da tutta Fiorenza e da tutto quel Stato è, si può dir, adorata. Dalla qual similmente, dopoi licenziatomi, mi furono mandati a donar alcuni lavori di fazzuoli e fazzoletti, con una corona di cristallo, che ha molte indulgenzie, con una borsa fatta di sua mano, e con un anelletto in verghetta, perché lo portassi in dedo per sua memoria; avendo fatto accompagnar