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al bene comune; che tutti li principi d’Italia avevano riposta la loro salute nella di lei vigilanza ed ottimi istituti per preser- varla ; che la peste non distingueva né rispettava le persone, quantunque reali ; che, rotto una volta il freno col distinguere i personaggi, l’esempio avrebbe gravi e vaghe conseguenze; perciò in altri casi furono obligati alla contumacia altri prin cipi, come, piú anni fa, l’elettor di Baviera: che per tutto ciò non poteva la republica, senza suo evidente pericolo, accor- dare il libero passaggio al granduca, reai principessa e corte; funesti e frequenti aver giá provati gli accidenti della peste con distruzione de’ suoi e stranieri popoli, e che voleva per tutto l’umano potere e colla benedizione del signor Iddio dai mede- simi preservarsi. I ministri saggi di Vienna furono anche penetrati dalle valide accennate ragioni e mostrarono di calmarsi. Difatti, dopo vaii discorsi, per non vedere obligati li suddetti reali principi alla contumacia in Stati alieni, rispetto alla maestá loro, proposero che farebbero la contumacia in Ala, che si chiuderebbe a tal oggetto; si osserverebbero esattamente tutte le regole; a maggior fondamento, si consentirebbe che li ministri della Sanitá di Ve- nezia ne fossero i custodi; che nella cittá stessa avrebbero i principi commodo migliore, né tanto s’anoierebbero che nei lazzaretti di Verona. Giunta una tale proposizione nell’eccel- lentissimo senato, alcuni degli eccellentissimi Savi, prevedendo quanto riuscirebbe difficile, come è certamente impossibi’e, di far osservare le regole della contumacia a principi di tale im- portanza, per scansar l’ingrata occasione, gl’impegni e gli disti- pendi, facilmente sarebbero concorsi a concedere la ricerca; ed altri ancora pensavano desiderabile si lasciasse libero il passo, coi rispetti della salute, onde potessero in Mantova fare la con- tumacia, e intanto la republica avesse a serrare la comunicazione coi Stati convicini: il partito sarebbe stato utilissimo. Prevalendo però i sentimenti di rigidezza in materia invero assai delicata e dipendente da timore e fantasia, si rispose pure a tal propo- sizione che non potevasi accordare in luoco sospetto, come era Ala, l’espurgo de’ principi, e si riputava malagevole cosa ed