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da’ spagnuoli la volontá assolutamente, si renderá principe gran- demente stimato; conservando massime con signori svizzeri ia buona intelligenza, che nutriva il padre in quella nazione con ogni offizio, come ho detto. Con la republica di Genova si conserva piú tosto apparente buona volontá che intrinseca, non piacendo a’ genovesi né Livorno, né lo armar galere e bertoni del granduca, parendo loro che da ciò li venghi impedita la navigazione del mar Tirreno. E con la republica di Lucca si passa con amore, se ben l’avere il granduca Ferdinando prestato favore al duca di Modena, nel li dispareri passati della Lunigiana con essa republica, gli ha dato qualche discontento. Con il gran Turco è facile a sapere qual volontá vi sia, non avendo mai pensato ad altro il granduca passato ch’ai modo di potergli inferir danni, in maniera che non si può se non ar- gomentare pessima corrispondenza. A questa serenissima republica mostra Sua Altezza e tutti questi principi una osservantissima disposizione. E certo che, se dalle apparenti dimostrazioni, se dalle parole e se dall’affetto, con il quale sono espresse, si può fare alcun certo fondamento dell’intrinseca volontá, ha in tutte queste parti supplito cosi ab- bondantemente l’Altezza Sua e madama granduchessa madre, ed anco l’arciduchessa, in questa mia ambasciaria, che ho potuto molto chiaramente comprendere, e posso anco con gran assicu- rala affermarlo a Vostra Serenitá, che tenga questo principe una perfettissima disposizione verso questo serenissimo dominio. Perché, quanto alle dimostrazioni apparenti, ha onorata questa ambasciata della Serenitá Vostra e la mia persona per rispetto di lei con ogni termine e piú grande e piú affettuoso; essendo che, oltre l’avermi mandato ad incontrar nobilissimamente sino a’ primi confini dello Stato dal signor Lorenzo Gondi, soggetto principale a quella corte, fattomi spesar con tutta la mia com- pagnia, ch’era numerosissima, e servir dalli propri suoi paggi e ministri come la propria persona di lei, mi ha fatto nella mia entrata in Fiorenza incontrar alla porta della cittá e ricever nel suo cocchio alla mano dritta dal signor don Francesco, suo