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ho inteso, licenziato il Ghisliero, stimato bonissimo soldato, perché il granduca Ferdinando lo impiegava al servizio sopra li bertoni, ed egli diceva non esser soldato da mandar in corso. Altri capi non trattiene l’Altezza Sua. Ha però molti capitani che sono provisionati chi con quindici, chi con venti scudi al mese, piú e manco secondo le condizioni, per tutte le occasioni che potessero occorrere; e questi sono oltre li capitani delle mi- lizie ordinarie. Finora ha tenute armate sette galere ordinariamente e diversi bertoni per occasione di corso; ma, come ho detto, si tiene che li bertoni si disarmeranno e che anco le galere si ridurranno a quattro solamente, per l’ordinarie guardie e per andar, secondo il solito, a levar le sete. In Pisa mantiene due arsenali: un vecchio e un nuovo. Il vecchio serve per grani e per la fabrica de’ biscotti e per munizioni; e il nuovo per servizio delle galere, es- sendovi vòlte per custodirne fin quattordici, essendovene di fa- bricate undici in tutto, comprese quelle che sono fuori. Vi tiene in esso gran quantitá ili legname, sartiami ed altro per uso delle galere, e si trova anco avere, oltre li condannati dello Stato, circa 2500 schiavi turchi. E cosi li arsenali come le galere, fortezze, castelli e cittá tiene sempre abbondantissimamente fornite di ca- dauna sorte di munizioni, trovandosi particolarmente gran pre- visione di salnitri; in che usava molta diligenza il granduca morto. Ha di spesa questo principe, tra milizie, armamenti, arsenali, spesa della corte, monizioni ed altro, in tutto e per tutto 900.000 scudi Tanno; onde, ad arrivare al millione e 400.000 scudi, che ha d’entrata, parerebbe che potesse metter da parte ogni anno 500.000 scudi. Ma il granduca morto non ha possuto metter questa somma, per le spese che aveva di fabriche veramente indicibili, per la spesa delli vascelli da corso ed altri ancora; e manco il presente granduca le potrá mettere, per la necessitá, nella quale sará, di provveder a tre fratelli, cioè don Francesco, di etá di 15 anni, don Carlo, di etá di 14, don Lorenzo, d’etá di io, che sono tutti principi di gran spirito, e se li converrá prov- veder con grossi assegnamenti. Vi sono anco quattro sorelle, che