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detto per avanti. È povero principe, non avendo piú che 10.000 scudi d’entrata. È liberale però, onde con questo si fa larga strada all’affetto di tutti; è in stima di buon soldato e di molta intelligenza e valore. Professa a questa serenissima republica particolar divozione, avendomi usato parole di sommo ossequio, mostrando una grande inclinazione di spender la vita e li amici in servizio della Serenitá Vostra, come gli ho dato particolar conto con mie lettere. È certo che non si può desiderar maggior alletto di quello ch’egli mostra verso la grandezza e servizio di questo serenissimo dominio. E, per darne qualche effettuai caparra, oltre la propria disposizione della sua persona, mi ha con straordinaria grandissima istanza pregato a supplicar la Serenitá Vostra, che si compiaccia accettar l’offerta che fa di venir al suo servizio il signor capitano Cosmo Baroncelli, suo favoritissimo gentiluomo, il quale si è trovato seco ed in Ongaria ed in Fiandra ed in cadaun luogo e guerra, dove si è trovata lei, ed è soggetto di valore ed esperienza ed attissimo a prestar ottimo servizio alla Serenitá Vostra; aggiongendomi Sua Eccellenza che, di tutto quello che promette esso capitano Cosmo, ne resta ella piezo e fideiussore: avendomi insomma ricercato a supplicar Vostra Serenitá a graziar esso capitano, con riceverlo al suo servizio, con queU’affetto che averá anco la Serenitá Vostra scoperto dalle proprie sue lettere. Don Antonio fu figliuolo del granduca Francesco e della granduchessa Bianca, ma nato avanti lo sposalizio. Era nondi- meno intenzione del padre ch’egli li succedesse, e lo fece perciò accettar per legitimo dal senato; ma non ebbe poi tempo, per la subita ed improvisa sua morte, di effettuar quello bisognava per tal effetto. Lo lasciò erede il padre di tutti li denari e di tutti i mobili, ina non ebbe cosa alcuna. E questo lasso si seppe, quando il granduca Ferdinando e don Pietro, suo fratello, erano in lite tra di loro e si rimessero nel pontefice Clemente ottavo: per- ché allora il granduca sfodrò il testamento di Francesco; e cosi don Pietro convenne aver pazienza, ed il granduca palesar quello che non averebbe voluto, non avendoli lasciato neanco goder piú che 12.000 scudi delle sue entrate, se bene 50.000 ne aveva