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armava galeoni e bertoni, mandandoli continuamente in corso. Procurava con ogni industria di tener marinarezza, procuran- done da cadami luogo, c dal Regno di Napoli e de’ greci e de’ sudditi di Vostra Serenitá e d’ogni altra nazione, facendone fino venir d’ Inghilterra e d’Olanda. Metteva ogni pensiero per aver gente da cadaun luogo per servizio dell’arsenale, in che non perdonava né a diligenza, né a spesa d’alcuna sorte, tutto- ché il negozio del corso non fosse cosi ben inteso dalla corte, nò dalle milizie, né manco dalli medesimi cavalieri dell’ordine di San StefTano, eli’erano mandati sopra li vascelli, per molti rispetti, e perché, se bene si facevano alle volte delle prede, era però, per il piú, molto maggiore l’interesse che l’utile che se ne cavava. Per il che e per le continue spese grossissime di Livorno, per quelle delle fabriche delle ville, e particolarmente della Ferdinanda, da esso granduca fabricata dalli fondamenti so- pra un’alta collina dodici miglia discosto da Fiorenza, ed adorna d’ogni - delizia e commoditá, e per li grossi presenti con che si tratteneva alle corti de’ principi grandi, communemente si tiene che non abbia potuto metter da parte quella gran quan- titá di denaro che si andava dicendo. Se bene la commune opi- nione però è che. tra li denari lasciatili dal granduca Francesco e quelli messi da parte dall’Altezza Sua, si trovino al presente insieme circa otto millioni d’oro, avendo anco accresciuto (e per bonificazione de’ terreni ridotti a coltura in quantitá grande, e per un infinito numero de’ morari, fatti piantar per cadaun luogo dello Stato, e nella stessa cittá di Fiorenza, da che cava grosso utile) l’entrate sue, in maniera che ascendono al presente ad un millione e 400.000 scudi all’anno. Per la morte di questo principe è successo nelii Stati il prin- cipe, suo figliuolo maggiore, eh è Cosmo, d’etá d’anni 19, nella qual etá fu parimente assunto al medesimo principato, per elezione del Consiglio di Quarantotto della cittá di Fiorenza (doppo il caso miserabile seguito dell’assassinamento e morte data al duca Alessandro da Lorenzo Medici, uno de’ suoi piú congionti parenti, con pensiero di metter la patria in libertá), il granduca Cosmo, suo avo. 11 quale essendo riuscito gran principe e d’altrettanto