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reai di Francia, con la dotte di 600.000 scudi, solita a darsi a figliuole di quella grandezza. Della quale poi il signor gran- duca, ancorché si trovasse in etá d’anni 40 ed assai pieno di carne, ebbe nove figliuoli, cinque maschi e quattro femine, cioè: il prencipe don Cosimo, nato a’ 12 maggio 1590; don Francesco, nato a’ 14 maggio 1594; don Carlo, a’29 marzo 1595; don Filippo, che morse, nato a’9 aprii 1598; don Lo- renzo, nato a i° agosto 1599; Lionora, nata a’ io novembre 1591; Caterina, a’3 maggio 1593: Maria, a’28 maggio 1600; e Claudia, a’4 giugno 1604. Con la qual feconda prole viene ad aver assicurata la sua posteritá, in modo che ragionevolmente non può dubitare ch’ella debba mancare overo che altri possano o debbano insidiarla. Si gloria di esser prencipe di ellezione: elletto dalli Quaran- totto capo supremo della republica fiorentina. E veramente nell’apparenza tiene quel governo qualche colorata forma di republica, poiché tutti li magistrati di Fiorenza e le commissarie delle cittá e castella si dánno a’fiorentini ; ma Sua Altezza, si dentro come fuori, deputa in ciascun luoco cancellieri dipen- denti da sé, che per il piú non sono fiorentini, ma del Stato, e questi regolano le cose di momento, e, secondo il parer di questi, che nelle cose gravi trae l’origine dal granduca, il tutto si opera e governa con tanta quiete, che, scordate ormai del tutto le antiche forme del governo e della libertá, cadauno vive vita sicurissima. È prencipe di grande esperienza e che si diletta aver cognizione di tutte le cose; discorre volentieri in qualsi- voglia materia e, con chi acquista seco credito di sinceritá e intelligenza, egli si allarga facilmente del li suoi concetti; parla volentieri e dice molte cose, la notizia delle quali può servire in mille modi ed in mille casi. Nel suo parlare è coraggioso e di grand’animo, ma di natura è timido, e nelli negozi bisogna parlar seco vivamente. Questo, piú che in altro tempo, si co nobbe chiaro l’anno 1601, nell’occorrenza delli moti di Milano, li quali lo intimorirono tanto, che d’allora in poi non ha pen- sato ad altra cosa maggiormente che a riconciliarsi con spa- gnoli. mirando sempre al matrimonio, che ora è seguito, per