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Il quinto buon effetto fu che, mutato ’1 stato, essendo io andato ad allegrarmi della libertá loro e prometterli che sariano difesi e conservati, fu, appresso le altre, causa in buona parte d’intertenerli che non s’accordassero con imperiali. Il sesto fu poi che, avendo ricordato per mie littere alle Signorie Vostre come saria bene che se facesse confirmare da questo stato nuovo la liga fatta nel stato vecchio ed avendomi commesso che lo facessi io, con gran difficoltá, con promesse e con ragione e con metterli timore che, se non confirmavano la liga, il campo nostro se levaria da Toscana e loro restariano poi a discrezione d’imperiali, tandem , dopo molte disputazioni con li Dieci e con il confaloniero e con li signori e finalmente con messer Bahassar Carducci e dui altri dottori deputati a disputar meco sopra la forma delli capitoli, condussi alla conclusione e stipulazione, linde da questo sono seguitati tre altri buoni effetti: il primo, che hanno perseverato nella liga con le genti e danari loro; secondo, che se sono scoperti nemici di Cesare, del qual male si possono piú fidare; terzo, che ’l re cristianissimo e noi, essendo loro scoperti, potremo far fondamento di loro e procedere con piú ragione e senza manco timore della mente de’ signori fiorentini nelle cose occorreranno. Il settimo buon effetto, che è seguito da questa legazione, è sta’ che, mediante quella, Bologna s’ha conservata e non è andata in mano de’ cesarei. Primo, perché con le mie littere, scritte a quel reverendissimo legato Cibo ed al reverendissimo Goro, vescovo di Fano, governator di Bologna, per le quali le denotava la costanzia de’ signori fiorentini, la prosperitá delli nostri esserciti della liga, la discordia e confusion de’ cesarei, le quali detteno animo e core a detto reverendissimo legato e reverendissimo vicelegato, ed essendo sollevate le parti in Bologna e redutta tutta la cittá in moto ed in arme, tali nòve avute per le mie littere confirmarono ed augumentarono l’animo della parte francese e guelfa e minuirono l’audacia e depressero l’animo agli imperiali e gibellini. Praete>ca y avendo il reggimento e cittadini di Bologna espedito un messer Ulanese Alberghetto per suo orator al pontefice, quando ancora l’era prigione, per