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compagnie de fanti (perché li Medici nc avevano in Fiorenza piú di 3000) detto Valori tolse seco una compagnia e condussela alla porta Faenza, per la quale il duca d’Uibino, li cardinali, il clarissimo Alvise Pisani proveditore generale e io con tutti gli altri doveano entrare, e assccurò quella porta. Clic, altramente, in quel giorno aduni crai del dominio de’ Medici in Fiorenza. Venendo adunque noi verso la dina porta, circa miglio mezo lontano, vennero molli, uno dietro l’altro a cavallo, ni 1 i cardinali a fargli intendere la mozione e tumulto della terra e anco come la porta se teneva per loro Medici. Il che inteso il signor Federico da Bozolo, che si attrovava ancor lui con li cardinali, essendo giá alcuni giorni inanzi in Fiorenza ad istanza del pontefice, se spinse inanzi, entrò nella terra e solo andò in piazza con due staffieri, dove lu preso dal populo e condutto in Palazzo. Noi in questo mezo intrammo e, trovata la terra in tumulto, andammo fin al palazzo de’ Medici, dove trovammo molte fantarie, che tuttavia, poste in ordinanza, se reducevano verso la piazza. Vedessimo il magnifico Ippolito a cavallo, con una giannetta in spalla, con buon animo uscir di Palazzo con forse 100 armati intorno e andare verso la piazza. E fermati noi fin che passarono le fantarie, il reverendissimo Cortona legato, dato de speroni alla mula, se inviò dicendo: — Alla piazza ! alla piazza ! — Dietro ’1 quale se mosse l’illustrissimo duca d’ Urbino, qual era ivi con circa 50 in 60 cavalli, solo delli nostri capi, e li suoi staffieri in minierò de circa io con gli arcobusi; e il clarissimo messer Alvise Pisani e io dietro andassimo fino a San Michiel, dove è lina strada clic sbocca in piazza. E, avendo incontrato che venivano fuora delle strade molti armati, menti e noi andavamo, non fu alcuno che facesse mozione; anzi, dicendoli il duca che ritornassero, obedivano. Appresso la piazza, il duca d’Urbino se fece forte alla bocca d’un’altra strada, che da dietro non poteva essere offeso; e noi appresso lui con gli arcobugeri inanzi e dui del 1 i capi nostri con una picca in mano per uno. E questo fu fino che passarono le fantarie in piazza, le quali immediate fugarono quegli clic erano in piazza c li cacciarono in palazzo. Onde, presa la piazza per nome de’ Medici,