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il Specchio , e non sono provati ad alcun officio: anzi, se sono cavati li bollettini delle borse per sorte, secondo l’uso loro, non solimi non se provano per allora; ma quel bollettino è squarciato e non può essere cavato piú ad officio alcuno fin ad un’altra imborsazione, e fino sono al Specchio non possono neanche essere imborsati. Poi li debitori se astringono a pagare con diversi mezzi. La Signoria li chiama e qualche fiata li astringe a non se partire tutto un giorno di Palazzo, se non le portano i danari. Li fanno anco pagar con pena, se non pagano in tempo, ed hanno un officio, che se chiama «officiali sopra le vendite», a vendere li beni delli debitori, che ò come qui l’officio delle «cazude»; ed appresso li ritengono li bestiami delle ville; per il che, non se possendo lavorare le possessioni, sono astretti a ritrovar li danari al meglio che possono. Per modo che invero trovano danari per i loro bisogni, si perché sono soliti sempre pagare ed ognuno se restringe per poter pagare le gravezze, si anche perché sono talmente industriosi e parchi che trovano il modo di pagare. Uude si deve estimare quella republica in questa parte, avendo il modo assai facile a trovare li danari per la qualitá eli quel Stato ed essendo li cittadini pronti a pagare. Questo è adunque quanto mi pare poter dire alla Serenitá Vostra circa il modo che hanno fiorentini a ritrovar danari. Mi resta, Prcncipe serenissimo, a parlare della ultima parte necessaria alle cittá ed alle republiche, la qual è: «iudicium rerum coniucibiLum et iustarum adinvicem». la quale parte comprende Tonfine e la forma del guberno delle materie deliberative e iudiciaric, cosa sopra tutto necessaria a qualonche republica e cittá. E, per ispedirmi prima dalle cose iudiciarie, dico a Vostra Serenitá che in Fiorenza sono dui tribunali sopra le materie e cause iudiciarie e civili, l’uno delli quali iudica solo le cause mercantili e l’altro le cause ordinarie. Il primo tribunale è di sei cittadini, quali appellano li «Sei della mercanzia»; il secondo tribunale è di sei dottori forestieri, e questa se chiama la «Rota fiorentina». Circa il primo si serva questo ordine: che ciascuna arte.