Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. III, Parte I, 1916 – BEIC 1905987.djvu/251

certo con stupore d’ognuno, specialmente di quelli che ne sono piú intendenti. Ha questo palazzo dalla parte di dietro, che va tuttavia montando dolcemente, un grande e bellissimo giardino, ed eccellentemente tenuto; compartito in amplissime strade, ornate di spalliere d’aranzi e limoni, con vari e bellissimi boschetti di lauri e cipressi, d’abeti e di mirtelle, accomodatissime a tutte sorte d’uccellare, con due abbondantissime fontane d’acqua viva: l’una, di quelli tuffi e sassi rozzi, posta dentro una grotta, all’uso di quelle di Roma; l’altra, posta nel mezzo di una delle maggiori strade, d’un grandissimo vaso di marmo, con bellissime figure e d’eccellentissimi maestri. Nel giardino poi vi è tanta copia di frutti e d’uve rarissime, che il tratto di quelli e di ogni altra cosa che vende (girando di diametro meglio d’un quarto di miglio), dicono cavarsene meglio di 1300 scudi all’anno. Di questa sorte adunque è il palazzo, il quale benché sia lontano per il spazio di un grosso miglio da quello che abita il granduca, residenza giá e stanza della Signoria, però il duca Cosmo, con aver attraversate tutte le case, che sono tra questo e quello, e passato l’Arno sopra uno de’ ponti principali della cittá, nominato il ponte Vecchio, vi ha fatto un bellissimo corridore o galleria, come si dice, per la quale coperti e commodissimamente si va dall’uno all’altro, senza esser veduti da alcuno; si come ogni giorno e quasi a tutte l’ore dalle stanze nostre vi andavamo e venivamo noi, e piú d’una volta vi vennero anco le Loro Altezze. Ne ha dato occasione l’aver nominato questo palazzo, prima che passare alla considerazione del modo del servizio ricevuto in quello, di non lasciare, per digressione, di commemorare a Vostra Serenitá due o tre altri di piú memorabili: si come quello antiquo della casa de’ Medici, posto dentro la cittá, nella via che chiamano Larga, tenuto delli piú belli edifici privati che si vedono, tutto di pietra viva e di bellissima architettura, ornatissimo quanto piú di statue e di marmi di rara antiquitá; edificato giá dal magnifico Lorenzo de’ Medici ed al presente posseduto dal Cardinal, fratello del granduca presente.