Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. III, Parte I, 1916 – BEIC 1905987.djvu/234

volevano indurre ad una festa, o «veglia» che la chiamano loro, il granduca, il cardinale e don Pietro, e qui dar fine a’ loro pensieri. 11 che li poteva facilmente riuscire, se dalla buona fortuna, dalla quale fu sempre accompagnata questa casa, non fosse stata scoperta tal congiura, come fu, per bocca d’un dei congiurati, il quale fu fatto ritenere insieme con molti altri complici. Fu il Pucci, capo principale, appeso ad un ferro, al quale lu anco per le medésime cagioni appeso il padre suo, e agli altri furono date pene conformi al loro delitto. E in questo modo si terminò la congiura, come quasi sempre finiscono queste simili imprese, e apunto in quel tempo nel quale si doveva esseguire il determinato. Mi è stato affermato che il fisco in questa congiura abbia ricevuto piú di 300.000 ducati d’utilitá. Si dimostrò il granduca in questo caso molto continente, non volendo giudicare lui, ma facendo spedire il tutto dal solito magistrato; né doppo il fatto mostrò di serbare alcuna inimicizia, né alcuno sdegno contro i loro attinenti, che non avevano colpa. E si vede questo chiaramente in fatti, poiché il fratello di costui, che fu giustiziato, è in Roma al servizio del cardinale. Da questa fatai felicitá dunque, col mezzo della quale si sono confirmati gli amici e spaventati gl’inimici, è assicurato e confermato il granduca, e anco da molte buone cure, cosi di spie per tutta la cittá, come di guardie, che camminano tutta la notte e prendono in scritto tutti quelli che trovano con Tarmi o con il lume o senza, e se piú d’una volta passa per un luogo. E con l’aver del tutto proibito gli arcobusi a ruota, li quali sotto gravissime pene non solo non si possono portare, ma neanco tenere in casa, si prende tanta sicurtá, che non solo va il giorno ordinariamente o solo o con un solo gentiluomo, che per il piú è il signor Iacomo Salviati, in un cocchio per la cittá e con un solo staffiero, e molte volte anche senza, dimostrando in ciò grandissima sicurtá e confidenza, godendo di questa privata libertá; ma, quello che piú importa, quasi ogni notte se ne va solo, o con uno o due, a’ suoi piaceri, e per lo piú tiene una medesima strada, in modo