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Vostra, non solamente faceva segni grandissimi di gratitudine, ma voleva sempre che i suoi ambasciatori li precedessero e quell’incontrava fino fuori di tutte le sale, stando sempre con la beretta in mano e da banda sinistra fino al luoco dell’audienza, la quale quando era deputata, teniva le guardie per incontrar subito, e rincontro era con tutti li suoi. E sempre fu osservato questo stile, dando essempio e per debito e per riverenza a tutti li prencipi d’Italia. A’quali non bisogna ora pensare di aver simil cortesie, ché non vogliono che gli ambasciatori della Serenitá Vostra li abbino piú a precedere: che, se stessero nel li loro termini, potria questo illustrissimo Stato tenerli gratificati. Ma, tornando alla revocazion mia, affermo che, cosí come gratissima fu al duca la deliberazion di mandarmi, cosí gli fu acerba la cagione della mia partita, e ne rimase sopramodo sconsolato, vedendo che quello, che gli aveva dato grandissimo onore, li fusse per ritornar ora di poca dignitá, percioché ne fu sommamente biasimato da tutta la corte e dal reverendissimo Campesio, nunzio pontificio, vedendo che ’l non avea voluto osservar quello che fu sempre osservato presso tutti i prencipi, dove è occorso mandar secretari della Serenitá Vostra; e solo dal reverendo Pero si chiamava ingannato. II quale, non avendo luoco dalla Serenitá Vostra, perché non solamente non è secretano né rappresentante, ma neanco simplice agente, ma un uomo tenuto qui senza grado e alcuna minima sorte di onorcvolezza, e scrivendo al suo prencipe che bisognava pigliar essempio dalla Serenitá Vostra di che modo si dovevano trattare quelli che non sono ambasciatori, fece riuscir una ressoluzione fuori di ogni espettazione e cosí poco onorevole al suo prencipe, il quale, se avesse potuto rimediare all’errore (ché errore lo chiamo per il gran rispetto che ’l doveva portare alla Serenitá Vostra), credo che non saria restato per danari. Perché cosí mi disse aver inteso il reverendissimo Cornaro, vescovo di Treviso e nunzio apostolico presso Sua Eccellenza, il quale se ne rissenti grandemente di questo fatto, come gentiluomo onorevole di questa cittá, il quale mi si è sempre dimostrato