Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. III, Parte I, 1916 – BEIC 1905987.djvu/171

lega, si lasciò intender che ’1 convenuto di Bologna non gli piaceva, perché pareva che a Bologna volesse venir il papa, non per ritrovarsi con il duca, ma per andar poi a visitar Milano sua patria; parte etiam piú chiaramente con dir che non era tempo di dar tanta spesa alla patria sua, a lui soggetta e gravata per suo conto di tanti carghi, la qual lo conveniva onorar oltra le forze sue. Il che fece soprastar l’andata e rimetterla del tutto. Ma gli animi non .soprastettero giá, né si rimessero, perché il duca risolse di volersi al tutto ritrovar coi papa, e il re Filippo, aperti gli occhi a quel che non averia mai pensato, diede tutti quei ordini che potessero esser atti a impedire e disturbar tutti li dissegni del duca; di modo che, pensando con la sua presenza ritrovar facilitá nel conseguir le cose ardue, in tutto ritrovò non solamente difficoltá, ma una impossibilitá infinita. Perché il conte di Tendiglia ha avuto l’ordine dal re, ed es sendo il conte di Tendiglia della casa di Mendozza, inimicissima del duca, e ritrovandosi il padre del conte presidente del Consiglio di Sua Maestá e don Diego del medesimo Consiglio, se gli oppose talmente alla auttoritá del duca, che non si vide né si udí quello che fusse venuto a fare a Roma, se ben per congettura se ne parlasse assai. Né la veritá de’ trattamenti non venne inai in luce manifesta, perché il duca negoziò sempre con il papa a solo a solo ogni di e le ore continue: di modo che il papa, che soleva esser sempre molto libero in ridire li negozi, di quelli del duca non ne disse niun parola e, fatto in ciò cauto da lui di che importanza fosse la secretezza, si è dimostrato dapoi in tutti li maneggi secretissimo ; talmente che li cardinali dicevano che il duca di Fiorenza avea talmente mutato la natura al papa, che piú non intendevano né erano fatti piú partecipi di cosa alcuna da Sua Santitá. Ma, se bene il duca in capo di doi mesi se ne ritornasse da Roma e che non si sii presentito altro di quelle cose che si pensò di espedirsi in pochi giorni, si è però concitato contra una franchissima invidia, e ha dato larghissimo campo di raggiornare alli suoi emuli e detrattori ed alti suoi nimici ed amici ancora, e ha ridotto tutti li prencipi, ed il re Filippo principalmente,