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oltra la poca grazia del prencipe che si acquistano quelli che non si rendono pronti in pagare. E in essiger il danaro si usa tanto rigore, che non si fa aspetto pur d’un giorno. E so ben dir io per cosa certa che non vi è da scuodere pur un soldo de’ debiti vecchi o de’ resti fatti, ché quelli fin ncfl tempo del duca Alessandro e della republica sono sta’tutti scossi irremissibilmente: dico di quelli che non vi era memoria alcuna in quelli che vivevano, ché erano debiti vecchissimi de’ suoi passati. Si che dove va il danaro non bisogna pensar, se non d’avere a pagare, ché non si fa né grazia né remission alcuna: il che quanto sia di mala satisfazione e di quanto ramarico, non si può dire né imaginare. Ma a questo tanto accumular danari d’ogni banda vi si aggionge una nuova forma introdutta nel pagamento de’ suoi provisionati e stipendiati; ché a tutti per l’ordinario ritiene da molto tempo in qua tutte le lor paghe intiere, che non vi è alcuno finora che non debba aver chi 16, chi 18, chi 20 e chi 24 mesi e piú, e secondo gli suoi avanzi li va poi sovvenendo a rata porzion : di modo che di questa raggion ha nelle mani una gran summa di danari. Chi dice che fa questo perché il soldato vadi piú riservato nel spendere e che, essendo tenuti sempre in difficoltá, convenendo sovvenirsi col credito, vadi con piú rispetto in spendere il suo danaro, ma che, se glieli desse a tempo debito, non gli averia né ’1 soldato né il prencipe; il che par che sii fatto per beneficio loro. Altri dicono che questo si fa per tener il soldato obligato nel servizio e che, dovendo avere grossamente, per non perdere, si renda piú pronto nel servizio del patrone e che, dovendo combattere, combatta piú volentieri e con maggior valore, per non perdere li suoi avanzi e la vita insieme. Ma questo non solleva gli animi del li bisognosi, che vivono di quella maniera sempre con interessi, e fra loro, con gli animi sollevati ed alterati, dicono quello che piú presto farieno. Cosí vanno perdendo la fede e, se bene non ardiscono parlare di voler esser pagati, pur, se v’è stato qualcheduno che, non possendo piú durare, hanno perduto la pazienza ed hanno