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Le arte de’ panni de seta e drappi d’oro fanno etiam ora poco, respeto a quello soleano fare, si per le cause antedite si per esserli impediti li transiti a Lione per le guerre, e pi aecipue dapoi la perdita de Genoa, item il transito nella Fiandra per la proibizione che non possino passare per li loci di Vostra Serenitá. Il perché molto si dogliono e piú volte so per nome de questa eccelsa republica aver scritto in tale proposito a Vostra Celsitudine a voler conceder a’ particulari fiorentini tale transito, seben non si è possuto ottener. Né voglio tacer questa parte che, nonobstante tale proibizione, si fanno contrabandi infiniti per la via de Mantoa e de li ad Asula, traversando il Bressano alla volta de Alemagna; e per tale forma .anno passare un mondo de robe, estraendone etiam in grande quantitá, certificando Vostra Sublimitá che in questi mesi, dapoi introduta la nova milizia in Firenze, è sta’ cavato dal Bressano, per via de Asula venendo a Mantoa, un numero infinito de archibusi e schioppi, oltra quella quantitá la quale hanno estracto cam licenzia. Hanno etiam fiorentini cominciato a pigliar la via de mare per Francia e Lione, poiché libera non la possono pigliare per Genoa, e atendono a mandare le loro merce per ditta via a Lione. Hanno etiam principiato a pigliare la via de Ancona e per mare de li mandare le robe sue per il golfo a Trieste, conducendole per quella via in Fiandra; la qual via trovano men longa de quello se pensavano ed etiam non di quella grande spesa che credeano. Oltra li soprascritti danni e iacture, li signori fiorentini commemorano aver patito questi duo anni preteriti, dapoi la inita confederazione, per conto de guerre, spese grandissime. Afiírmano in Lombardia, del 1527, de luio fin zenaio, che furono mesi 7, commissario messer Francesco Guizardino, esser stati spesi e mandati in campo ducati 45.000. A Napoli, nella loro banda tenuta appresso il quondam illustrissimo Lutrech, dicono aver speso ducati 15.000 al mese ed almeno 12.000; benché questo non sia vero, percioché al principio, quando fu deliberato che la loro banda insieme cum Orazio Baglione marchiasse a Relazioni degli ambasciatori veneti at Senato ■ in. 8