Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. III, Parte I, 1916 – BEIC 1905987.djvu/109

etiam divisi; li nobili, che però non sono tanto antiqui come le fameglie ; ultimo loco sono li plebei. Non voglio tacer che dopoi ultimamente al tempo mio, introduta la nova milizia nella cita, della quale al loco suo brevemente parlarò, è nasciuta una nova o diciamo compagnia o fazione, la quale pare che ora ascenda al numero de 300 in circa; giovani nobili che si fano chiamar gli «adirati», quali, per quanto si ha possuto odorar, sono contrari etiam al stato presente e praecipue contravenivano al deposto confalonier Caponi ed altri suo’ dependenti, percioché admeteano al guberno del Stato presente molti della fazione e dependenzia della casa de’ Medici. E per la veritá si pò ben dire che in niun delli membri di quella republica se atrovi interna sanitá. Donque, da tal e tante divisione ed intestine discordie che versano nella citá, quelli che hanno retto iudizio possono ragionevolmente suspirare che. nonobstante che la casa de’ Medici, ridotta in bastardi, sia espulsa da quel guberno o per causa de la poca misurata gubernazione del reverendissimo Cortona e dell’indiscreto ed imprudente portamento delli deputati alla custodia del magnifico Ippolito, deinde per lo infortunio de l’aver del papa; tamen che, continuando tal contrari umori appresso la firma volontá de nostro signore, che si vede brama non che desidera la pristina autoritá e dominio de Firenze, detta fameglia, pur tale quale è, sia ancor per ritornar; massime che ognuno se attrova ormai stracco de le spese, né è alcuno che non desideri sumamente riposo. Il modo e forma del guberno de quella republica e administrazione della citá con li molti magistrati di quella, longo sarebbe narrare; ma passarò con brevitá, lassando da canto tutti gli altri magistrati civili e criminali e la oservanzia del presente e delli quattro indici di rota. Solo parlarò de alcuni che hanno il guberno delle cose del Stato e cum li quali si negozia per li oratori. Principiando dal Conseglio mazor de quella citá, congregato de tutte tre le qualitá de’ citadini sopranominati, cioè grandi, nobili e plebei, non tiene altro nome salvo de artefici; percioché