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udire quelli che cum fede e caritá li espongono le cose sue con tranquilla, acciò edam le possano, con tranquilitá iudicando e maturamente ponderando, ii tutto poner in quei utile construtto che la relazione ricercará. Lassando da parte il sito e li confini della Toscana e della cita di Firenze, senza controversia alcuna capo della ditta provincia, omettendo edam li principi ed aumenti per tempora de quel eccelso dominio, dico che, alli 29 del mese de zenáro 1527, io gionsi in Firenze. Trovai quella eccelsa republica, si come etiam l’ho lassata, in stato della recuperata libertá, della quale non cessano li fiorentini dolersi esser stati privi dal 1434 finora; nel qual tempo la famiglia de’Medici, per la sapienza de Cosmo e Iovam suo padre, acquistò sopra tutte le altre famiglie de Firenze auctoritá o vogliamo dire, come loro edam dicono, tirannide. E, quantunque del 1494, ne l’advento di Carlo re di Francia, la detta famiglia de’ Medici, per esser fautrice della regai casa de Aragonia, fussi espulsa, creato confalonier perpetuo Pier Soderini, omo dignissimo ; pur, essendo tale guberno durato solo fin al 1512, nel qual tempo essa casa de’ Medici fece ritorno, però fiorentini computano l’integro tempo della loro servitú anni 90 in circa. Io non commemorarò la genealogia della prefata famiglia de’ Medici, percioché esistimo sia ben nota alla Celsitudine Vostra. Questo non tacerò: detta famiglia, quanto aspeta alla linea masculina, esser estincta ; non si attrovando ozidi masculo alcuno legitimo, ma solo naturali: videlicet papa Clemente, che fu figliolo naturale de Iuliano di Pier di Cosmo, il quale alla coniurazione de’ Pazzi fu morto; itevi il magnifico Ipolito, che ora è cardinale, de anni circa 18 in 19, fu figliolo d’il magnifico duca Iuliano di Lorenzo di Pier di Cosmo; l’ultimo è Alessandro, che fu figliolo del duca Lorenzino. Ben si attrovano due femine legitime: una è madama Lucrezia, fu sorella de papa Leone e moglie de Iacomo Salviati ; e l’altra è la duchessina, figliola che fu del prefato duca Lorenzino e de madama de Bologna, fanciulla d’anni io, la quale è in custodia nel monasterio delle Murate, monache de San Francesco in Firenze. Il perché.