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AL SIG. SFORZA ALMENI
SONETTO IX.
Ben sete caro al Ciel, chiaro Signore:
Ben denno tutti, e devran sempre a voi
Quanti oggi sono, e quanti saran poi,
4Render debite grazie, e degno onore.
Poscia ch’al maggior uopo al più migliore
Duce, ch’abbian gli Esperi, e i liti Eoi,
Mentre tutto languìa, giugneste, e noi
8Rasserenaste di speranza fuore.
Nè molto andò, ch’al temperato, e forte
Corpo tornar le sue virtù primiere,
11Che l’alma vide, e non temeo la morte.
Anzi con dolci, e divote preghiere
Dicea: Signor della Superna Corte
14Teco viva il divin, che ’l mortal pere.