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Maurizio Codogno 21


§4 Arriviamo finalmente a E&M e alla storia della sua nascita. Intorno al 2000, l’editore americano W. W. Norton pensò di pubblicare una collana di libri intitolata “Le grandi scoperte”; nelle intenzioni dell’editore le opere non dovevano solo parlare delle scoperte ma anche degli scopritori, e soprattutto sarebbero state scritte da persone non necessariamente vicine all’ambiente tipico dei divulgatori scientifici. Wallace aveva raggiunto la fama con IJ, e probabilmente proprio il suo tipo di approccio alla matematica come qualcosa di figo portò l’editore a proporgli di scrivere quello che sarebbe poi stato il primo libro della collana.1

DFW si mise subito al lavoro, lesse un buon numero di libri sul tema, sia testi accademici che romanzi:2 accorgendosi che gli mancavano però


  1. In tutto sono stati pubblicati quattordici volumi: diciamo che la collana non è stata un successone. La cosa più divertente è che io posseggo la versione originale in “Great Discoveries”, ma poi W. W. Norton decise di togliere il libro dalla collana e pubblicarlo indipendentemente. Destino curioso, vero?
  2. E già che c’è, DFW recensisce due libri di “narrativa matematica” per Science: The Wild Numbers di Philibert Schogt e Zio Petros e la congettura di Goldbach di Apostolos Doxiadis. Questa recensione (“Rhetoric and the Math Melodrama”, 22 dicembre 2000; la versione pubblicata pare sia pesantemente editata rispetto al testo