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SUL TESTO DEL POEMA DI DANTE. 367

— Ma prima che Gcnnnjo tutto sverni —

com*è letto nella volgata, — fu scritto

— Ma prima che. Cenar tutto se stierni ». —

CXCV. Tutto opposto è il carattere delle varianti della se- conda specie, le quali si moltiplicarono dalle glosse. La loro evidenza e semplicità di significato il più delle volte allettano ad escludere in loro favore la genuina lezione, quand’ è — com’ è spesso ne’ grandi poeti, ma più in Virgilio, e più in Dante — impregnata di idee concomitanti e d’ un foco secreto che scoppia tardo innanzi alla mente, ma illumina molti pen- sieri ad un tratto. Basti la esclamazione di san Pietro contro a’ suoi successori : —

Iti vesta di pastor lupi rapaci Si voggion di quassù, per tulli i paschi. difesa di Dio, perchè pur giaci!

Del sangue nostro Caorsini e Guaschi S’apparecchian di bere 2.

Il vocabolo DIFESA desta l’immaginazione a guardare attonita r audacia e 1’ enormità de’ vegnenti Pontefici, i quali stavano per bere il sangue de’ santi, e assalire l’onnipotente, e forzarlo a difendersi : e venivano minacciosi e imminenti quando era omai tempo che la pazienza di Dio non continuasse a giacersi inoperosa. Tuttavia gli Accademici della Crusca, senz’esempio, se non quest’ uno, dichiaravano difesa per mero sinonimo di VENDETTA ’. Infatti in alcuni testi a penna si legge a caratteri minutissimi sovra la parola difesa, id est vindicta ; in altri , id est Judiciiim : e queste glosse per avventura furono alcuna volta italiane. Certo s’ insinuarono — ma chi sa quando ? — nel testo : onde un codice — Ahi vendetta di Dio ; * e un’ ela- boratissima edizione romana — giudicio di Dio ; e il dotto annotatore lo giustifica citando un’ passo dal libro de’ Macca- lei: — « Qicosqìie non facis judicium et vindictam? ^ » — Ma la giustizia della vendetta e della sentenza dell’infallibile giu- dice, non che starsi disgiunte dalla difesa, sono idee concomi- tanti e gravide di una dottrina, non so quanto teologica; ma parmi la più utile alla morale, ed è : che Dio non giudica per vendetta, ma per difesa. Sono cert’ altre varianti, ma si scarse di numero, che non merita di farne classe distinta. Origina- rono dal vezzo de’ testi a penna e dalle edizioni nel secolo xv, di non ammettere nel mezzo de’ versi lettere d’ alfabeto ma-


1 Presso gli Ed tori Padovani, voi. Ili, pag. 701.

2 Paradiso, XXVII, 55-59.

3 Vocabolario, alia voce, l’esempio di Dante.

4 Presso gli Editori Padovani, voi. Ili, pag. 685»

5 De Uomanis, al loco citato, ed. 1820.


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