Pagina:Ultime lettere di Jacopo Ortis.djvu/327

lSCORaO SUL TESTO t)EL POEMA t)I DANTE. S2o

calamità provocavano più veementi invettive contro a’ Ponte- fici. Mezza l’Italia speravasi in merito il paradi-o se avesse di- strutto l’altra metà, finché gli anatemi vinsero l’armi ’. Frat- tanto la resistenza de’ Ghibellini e le imprese di Cane della Scala accrescevano ira e speranza e furore al Poeta; e allora sentivasi più fortemente ispirato a riordinare per mezzo di celesti rivelazioni la religione di Cristo e l’Italia. A dirne il vero, ei tenevasi uno de’ pochi degni dell’amicizia dello Spirito Santo; e privilegiato di intelletto e sapif^nza per n n essere di- retto mai dalle leggi umane, ma per dirigerle ’^.Scolpavasi dalla taccia di tanta arroganza, non pure co’ nomi di Riccardo da San Vittore, e di Bernardo , e di Agostino; * ma di san Pao-


1 Murntori, Annali d’Italia, anni l3l9-I3i-2; e qui appresso.

2 Qiiod sicuiquam, qaod asseritur, oiddiilar iwli^/ii’iin, Spiritum Sanctum audiat amiciliae siine participes quosdam homine.i profitenlcm , Nani in Sypii-ntia de sapieiilia legitar: Quoniam inlìnilns tliesaurus est lioininihiis, quo qui usi siint, participes f;icli sunt amicit ae Doi. Se habet impcrilia valgi sini’ disc retto ne ja- dicium. Nec mirum: cum vec ipsi legibas, sed ipsis leges potiut diri;^anlur. — Epistola Dedicatoria del Para’ liso, pag. 478.

3 Di s;mlo Agostino accenno un passo qui appresso; e Bernardo, al sal- mo LXXXIV e alle parole di Paolo: — chi si gloria, si glorii nel Signore: - nota tre vizj negli uomini religiosissimi, perchè non odono lo Spirito Santo che parla ad essi internamente il vero e non adula. Del resto, (jleiueiite Ales- sandrino e Origene e TorluHiuio ed altri più sotto cit.di , e t.iUiid ch’io non so, torse più antichi, fanno lo Spirito Santo unico rivelatore e maestro della Religione a individui privilegiati: e il fondatore della dottrina fu pnncqjal- menìe san Paolo ; commentato poi da Lutero, Opere, toni. V, pag 76. — Fi- lippo Mclantone, nelle Note sopra san Giovanni, VI, e lutti i protesti ntì d’ogni sètta si vols^^ro contro la Chiesa di Doma, che ammette la ispirazione dello Spirito Santo, ma come fu tramandata pei- tradizione dagli Apcsioli (>da’ Santi Padri. iVedi Clemtnte, lih I, Strom. E quanto a Tert. Iliano, De velandis Vir- ginihus, cap. 1 Ilo da dirvi cose assai, ma non v’è dato l’udirle, finché lo Spi- rito della verità arrivi a guidaroi in tutto il vero, e insegnarvi quanto sta e stara per avvenire. Aggiungi Ilieron., Ad Paulinum, 103, Epistola 130, Ad //edi- liam. Quaest. 2, dove dice — che san Paolo (su cui tutte le sètte si foiMano, e armeggiano a mazzate da ciechi) è spesso ravviluppato d’ oscuntà, la quale non può diradarsi senza l’ajuto dello Spirito Santo che dettava all’Apostolo. — Aggiungi Athanas, De Incarnatioue Verbi Dei; Gregorio Magno, Omelia 30, Su l’Evangelo; Cirillo Alessandrino, in 77<csaMro,lib. XllI, e. 3. - Origene fu primo forse a dire dono gli Apostoli, che la conoscenza dd vero ispirata dallo Spi- rito Santo pe^ loro merito agli uomini buoni vibra sull’anim.. un lume divino più S[)lendido e convincente di qualunque dimostrazione; óu-jtspov ti nv.arn U7roo-i;-:io.-. — E poscia Plotino esclamò: intra le quaere Deum.Eforse Dante, senza dirlo liberamente, ma pure lasciandolo intiMi !ere quanlo basta, giustifi- cava la sua teologia comi^ san tJiovanni vedete cogli occhi vostri, udite colle vostre orecchie, toccate colle vostre numi la parola della vita. Quindi la visione. ì

Il sistema teologico di Dante conformasi alla doitnna de’ Padri antichi d.’lla Chiesi : essere stata conceduta a dosch dano de’ Gentili, e concedersi tuttavia e sempre in futuro a ciascheduno degli uomini viventi sopra la terra, una misura di lume, semenza. Grazia, e parola di Dio , tanto che possano salvarsi. Onde Clemente Alessandrino , S/rom. , lib II: t in tutti , ma principainiente i egli » uonjini ammai’Strati nelle lettere e scienze è infusa certa diana influenza^ » Tt; x:i6cpotv. fisca, perchè si salvino; — e lib. V, la chiama Quy~. svvoi’a;;

— e Paed., lib. I, cap. 3, s’y^yi/j/Aa Otoù, che è V affla tus Dei di Platone, da cui i primi Padri greci derivarono met:dlsica e vocaboli di Teologia Cristiano.

— E neW Apologia Justino martire: Verbum quod fuit et est, in omnibus est; " ipsum verbum quod per prophetas venientia praedixit, — l’ autore De tom-


I


326