Pagina:Troya, Carlo – Del veltro allegorico di Dante e altri saggi storici, 1932 – BEIC 1955469.djvu/404

nevano perché non avevo aspirato ad ottenerli» u). Ad ogni modo, questo abbiamo riferito perché ci sembra sia bene tenerlo presente leggendo gli elogi del Troya per la condotta politica del Fabbri, nelle lettere alla d’Altemps. Aveva inoltre il Fabbri, pel Troya, meriti letterari, per opere che questi ammirava, e delle quali è pur cenno in alcuni punti delle lettere che ripubblichiamo, come in quella dell’8 aprile 1826, ove a proposito della tragedia Stefania o la bella penitente, che pur è rimasta inedita, egli dice: «Io sono tutto allegro per due o tre scene, le quali mi fecero gridar pel piacere. In tutto il lavoro mi sembrò scorgere in generale i costumi dei mezzi tempi» ( 2 ). (1) E. Fabbri, op. cit., p. 268. Si veda anche la n. 460, ove il Fabbri narra in una lettera alla sorella Margherita del colloquio suo col governatore pontificio e coi due «signori assai bruschi» a lui ignoti, che affermavano, in Cesena, essere scoppiati moti rivoluzionari in altre cittá di Romagna e chiedevano che ci si associasse. (2) Le opere, edite ed inedite, di Eduardo Fabbri sono ricordate in Sei anni e due mesi delia mia vita cit.: Notizie preliminari, pp. ctv, CV; fra esse la Marnatine, pubblicata nel 1822, di cui è cenno nelle lettere del Troya. Per altre notizie intorno a persone ricordate nelle lettere del Troya alla d’Altemps si veda: Nella Belletti, Di un carteggio inedito di Carlo Troya a Margherita Fabbri d’Allemps, in Rassegna slor. del Risorg., a. V, fase. x«. Di questo carteggio fanno appunto parte le lettere che ripubblichiamo.