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mr. Corboli. Ne darete parimenti una copia a Concioli per darla al signor Mazio. Vi manderei sin da oggi una copia del manifesto intorno alla societá storica ed alla stampa, che presto comincierá, del Codice longobardo-, intendo una copia degli stamponi; ma non l’ho e sará meglio che abbiate il manifesto bello e stampato, il quale non verrá in luce se non se alla fine del mese corrente. Al Veltro non penso e non penserò se non avrò dato in luce una prima parte del mio secondo volume, cioè della storia propria d’Italia. Ecco risposto a tutte le interrogazioni contenute nella vostra lettera. Vorrei che mi diceste piú chiaramente che non fate nella vostra lettera se Paggetti ha ricevuta la IV parte, e chi è venuto a chiederla per sua, se il sapete. Domando ciò perché egli non risponde da circa tre mesi alla lettera, in cui gli diceva di mandare a prendersi la IV parte.

Tutti i volumi delle Delizie mi sono giunti, eccetto il XII. Del Calindri mancano ancor tre; in tutto, quattro volumi che verranno in due altre spedizioni. Quanto fastidio; e quanta bontá cosi per parte vostra, come del carissimo Peppe! Ringraziatelo, vi prego, quanto piú sapete e potete in mio nome. Dopo la perdita del povero Liberatore, morto repentinamente, mori allo stesso modo il povero Poerio. Il commendatore De Angelis terzo mio amico, del quale avrete dovuto non dimenticare il nome, prese a scrivere l’elogio di Liberatore; non credo che l’avesse veduto interamente stampato, ed ecco anche lui morto con apoplessia fulminante! Triste anno è stato per me il 1843, spero che il 1844 debba riuscire un poco piú lieto!

Degli antichi amici or non mi rimane che il dottor Mannella, che non è giovane. Fortunatamente, dopo gravi e lunghe malattie s’è ristorato bene... b). Napoli, 9 del 1844.

(1) Nell’ultima lettera (41) di questo carteggio, del 25 aprile 1846 da Napoli, il T. ritorna a parlare dell’aspra ed ardua fatica per la pubblicazione della Storia e del Codice diplomatico; e dice come la stampa di quest’ultimo si faccia per conto della Societá storica, di cui egli ha l’onore d’essere presidente.