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XXV

Carissima amica, ... Mannella, quell’ottimo amico, è bene qual voi lo credete, o piuttosto indovinate: ma se veramente il conosceste, lo trovereste uomo raro per ingegno e per cuore. Questa mattina è venuto tutto ansante per favellare della mia Storia. Egli dovrá leggere i primi tre libri dopo di voi: ma mi ha predicato sempre che io dovessi allargare il lavoro, e che questo sarebbe nuovo se io prendessi ad illustrare i popoli barbari che furono signori d’Italia. I primi sei libri giá composti fino al primo anno di G. C. e gli altri sei fino al 476 spero lo contenteranno per l’ampiezza, ed io son disposto ad allargarli quanto egli vorrá e quanto gli saprá suggerire il suo buon discernimento. Ma ben egli conosce che le sue pretensioni eccedono il giusto confine d’una semplice introduzione alla storia, che dee veramente cominciare all’anno 476: abbiamo intorno a questo avute continue dispute, volendo egli che questa introduzione fosse un’opera la quale stesse da sé.

Questa mattina ci siamo finalmente, dopo lungo disputare, accordati, e questo primo volume sará intitolato: Introduzione alla storia moderna d’Europa. Ma la numerazione dei libri, cosi dell’introduzione come della Storia, sará continua, onde io possa dire a me stesso che ho fatto una sola storia ed un lavoro solo, avente il pregio dell’unitá e di una non mai interrotta narrazione. Ci siamo accordati ancora che nella prefazione si aggiungeranno le seguenti parole, che qui vi trascrivo. Questo volume adunque giustamente s’intitolerá: Introduzione alla storia della moderna Europa, cioè dell’Europa imbarbarita, il quale naturalmente congiungerassi con la Storia d’Italia, e che anzi un