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profetato era in fasce, Uguccione della Faggiola sottentrava in Arezzo al podestá Galasso di Monte Feltro; e si crebbe in autoritá, che cessò l’antica legge per la quale ad un solo anno limitavasi quell’officio supremo. Uguccione il tenne per quattro anni dal 1292 al 1296. Nel primo della sua signoria fu eletto in Germania imperatore Adolfo di Nassovia. Il Faggiolano perdé nello stesso anno il padre Ranieri, ed ancor si veggono insigni monumenti del cambio che fecero egli e i fratelli Ugo, Ribaldo e Fondazza delle paterne sostanze in Arezzo con le terre di Vertola e di Mansciano; appartenenti al capitolo aretino lá nelle vicinanze di Borgo San Sepolcro e di Cittá di Castello (1293).

XIII. Levatosi Uguccione a così alto stato, cominciò a venir meno la prosperitá di Guido da Monte Feltro. Aveva questi sostenuto contro Genova e Lucca e Firenze una guerra di cinque anni; avea campato Pisa dall’esterminio. Stanchi alfine di tante stragi, alcuni dei combattenti anelarono alla pace che fu pattuita in Fucecchio di Val d’Arno il 12 luglio 1293 coi fiorentini e i lucchesi, e per la quale Guido Feltrio fu bandito dalla cittá. Genova stette salda in sugli odii, né Guelfo II e Lotto figli del conte Ugolino perdonarono a Pisa: quindi lo sventurato loro nipote Guelfuccio III di Arrigo videsi dannato a non riavere la libertá. L’arcivescovo Ruggieri, autor del suo danno, esercitava tranquillamente in Pisa il proprio ministero, e in quello sopravvisse tre anni. O dunque Ruggieri avea provato la sua innocenza intorno alla morte del conte; o per fermo non era stato deposto, come altri scrisse, da Niccolò IV né multato di perpetua prigione.

Ormai vecchio Guido di Monte Feltro si sottomise ai voleri di Roma, sedendo Celestino V che impensatamente dopo Niccolò IV fu sollevato al trono romano (1294). Di Celestino V ancor vivo prese il luogo Bonifazio VIII, pontefice di grande animo e di smodati pensieri: tanto implacabile nemico dei ghibellini quanto ebbe voce di averli amati da cardinale. Fu amico di Carlo II cui si credè tenuto del suo innalzamento, e di Fi-